Torino, meravigliosa anche con il guore gonfio di dolore.

Passeggiare nella propria amatissima città con la scusa di scattare qualche foto, ma con la mente altrove.

Poi il caso ti regala uno scatto che amerai.

Dicono che non sia sempre domenica. A volte però succede che la vita imponga svolte dopo le quali, oggettivamente, le domeniche non si riescono più neanche a immaginare. Troppi e troppo grandi i cambiamenti.

Quando apri le mani e le guardi, vedi solo più settimane di sei giorni e capisci che il lavoro, anche se ricco di soddisfazioni professionali e di rapporti personali, non può riempire tutti gli spazi improvvisamente vuoti.

Capita allora che prendi macchina foto, la tua solitudine infinita e la malinconia e, per non pensare troppo, te ne vai in giro per la tua bellissima amatissima città inseguendo l’utopia di stordirti e di non ricordare.

Poi a casa guardando il lavoro fatto ti accorgi di uno scatto in particolare e ti rendi conto di quanto sia incredibilmente bella Torino.

E ti sembra che tutto in quella foto, esprima ciò che non hai più nella tua vita, ma soprattutto nel cuore.

Tutto qua.

 

 

Geolocalizzazione: 45°3’50.3529″ N 7°40’43.9587″ E

Obiettivo: 120 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 1/1250″

Diaframma: f/4

ISO: 100

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