Saint Mâlo – La spiaggia di Sillon
Passeggiare al sole di un pomeriggio estivo dove a volte si scatena l'inferno è impressionante.
La magia della meravigliosa Plage du Sillon a Saint - Malo
Saint Mâlo è famosissima per tanti ottimi motivi, ma io ci sono andato per uno in particolare. Vedere il luogo esatto dove si abbattono le sue terribili tempeste e dove questa incredibile città le sconfigge “a muso duro”.
Davanti alla città infatti si estende la lunga Plage du Sillon che è cinta (nel senso più letterale) da una strada che in diversi giorni dell’anno subisce un piccolo problema. Da Nord arrivano e volte si sommano due forze spaventose: le famose e terribili tempeste del Nord Atlantico e le altrettanto terribili maree; la loro unione crea onde gigantesche e queste giungono e si abbattono, a volte anche in estate, con tutta la loro potenza proprio sul limite esterno della strada. Il problema è che sul lato opposto, a non più di cinque metri, c’è il fronte delle case che si affacciano sul mare.
Questa potenza devastante viene da secoli combattuta dall’ingegno dell’uomo e sono state adottate sostanzialmente due difese: 1) sono stati piantati migliaia di enormi pali di legno che spezzano l’onda 2) alla base del muro che poggia sulla spiaggia e che sostiene la strada è stata conferita una una forma arrotondata che devia (parzialmente) la direzione del moto dello onde che da orizzontale diventa verticale.
La situazione rimane comunque in quelle condizioni talmente pericolosa che sia la via del lungomare che anche quelle trasversali vengono chiuse al traffico. Vi invito comunque a una significativa ricerca su YouTube per capire meglio questo spettacolo della natura e della reazione dell’uomo.
Due sono stati i due motivi principali che, da amante delle tempeste e della natura, mi hanno quindi portato a visitare Saint Mâlo: la speranza di vedere uno di quegli eventi dal vivo e comunque comprendere meglio come sia stata organizzata la città per questo aspetto. Speravo – tanto – e mi aspettavo di vedere o almeno percepire “azione” come quando ad esempio si visita un capo roccioso in mezzo al mare.
E invece ho avuto il dono di trovare esattamente l’opposto: pace ed serenità assolute.
La spiaggia, liberata dalla marea era larghissima, con alcuni tavolini da picnic assaliti – con violenza – dai numerosissimi gabbiani, persone di tutte le età che passeggiavano con i piedi sulla battigia.
E nuovamente la luce dolcissima e caldissima che accarezzava la sabbia bagnata, la strada con la fila di case con le elegantissime facciate e i tetti scuri che si riflettevano nell’acqua trattenuta dalla sabbia. La conversione in bianco e nero mi è parsa la logica conseguenza.
Un attimo magico sospeso nel tempo, lontano, tanto lontano dal turismo becero e rumoroso.
Per mia fortuna.
Geolocalizzazione: 48°39’9.583″ N 2°1’19.708″ W
Obiettivo: 145 mm. su 70-300 mm.
Tempo: 1/800
Diaframma: f/9
ISO: 100
