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I colori dell'autunno - Italia- Lillaz

Arriva l’autunno.

Torna l'autunno con i suoi colori incredibili

La natura stupisce con i colori complementari.

Con l’arrivo dell’autunno la natura si prepara alla stagione fredda ormai imminente e le foglie stanno per cadere.

Questo è il momento nel quale gli alberi si vestono di colori splendenti quanto accesi. 

Ho deciso di andare a visitare una nuova cascata, in un sabato come sempre in solitudine. Ho preventivato di arrivare sul posto prima dell’alba per poter fare qualche scatto all’ora blu e poi a quella dorata prima di dedicarmi alla cascata.

Camminando di notte nel bosco tuttavia mi sono reso conto di aver fatto un errore madornale. Non avendo verificato con le specifiche app, a causa della stagione e quindi del sole molto basso e della valle molto stretta, avrei potuto fotografare ben poco di quanto previsto perché non avrei avuto la luce sufficiente per farlo.

Di conseguenza ho dovuto fare mio malgrado di necessità virtù visto i chilometri percorsi e, tanto per cambiare, attendere, attendere, attendere sperando nell’arrivo di qualche sprazzo di sole.

Finalmente verso mezzogiorno (!) ho avuto luce sufficiente per questo scatto che mi è piaciuto per il contrasto tra la luce tipicamente invernale, le ombre basse e i colori meravigliosi degli alberi.

La natura con il blu del cielo e i gialli degli alberi, mi ha donato uno degli abbinamenti più belli dei colori complementari.

 

 

Geolocalizzazione: 45°35’40.3418″ N 7°23’50.4135″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm. Tempo: 1/1000

Diaframma: f/8

ISO: 100

I colori dell'autunno - Italia- Lillaz
Persone - Francia - Cancale

Ma quando torna?

Vivere di ostriche.

Difficile da immaginare se non si vede.

Cancale: le ostriche addirittura a self service.

É risaputo che i francesi amino le ostriche, ma rendersi conto di quanto le apprezzino e di quanto il loro allevamento sia sviluppato nella grandissima baia che comprende anche il famoso Mont Saint Michel al confine tra Normandia e Bretagna è, per un italiano, un fatto abbastanza curioso. Soprattutto quando incontri…

Viaggiando sulla strada che costeggia la lunghissima strada ho notato una strana costruzione che mi ha incuriosito e, siccome dovevo mangiare che mi sono fermato ad analizzare meglio un questo strano edificio. Sono rimasto senza parole quando ho visto che si trattava di un self service di piatti di ostriche appena pescate e servite con qualche fetta di limone. Per 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, chiunque può fermarsi, scegliere il vassoio con la tipologia di ostrica preferita e dopo aver pagato alla cassa automatica, gustarsele direttamente in riva al mare.

Poco più avanti mi sono fermato nella bellissima cittadina di Cancale tra bellissime case inizio ‘900 e mille colori che riempiono gli occhi. Al fondo della passeggiata, alla base del lungo molo, c’è uno scivolo che sembra uno dei tanti presenti in Francia per alare piccole imbarcazioni, che era pieno di bancarelle che vendevano ostriche fresche che i turisti e i francesi in particolare si gustavano immediatamente seduti sul molo. Ho poi scoperto che lo scivolo serve ai trattori degli allevatori per scendere con la bassa marea tra le ceste perfettamente allineate e prendersi cura del loro prezioso contenuto. Uno spettacolo curioso e affascinante che ho tentato di immortalare.

 

 

Geolocalizzazione: 48°40’14.7908″ N 1°51’4.7741″ W

Obiettivo: 120 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 1/200

Diaframma: f/11

ISO: 100

Persone - Francia - Cancale
Persone - Francia - Hirel

In cammino.

Viviamo un tempo dove tutto deve essere veloce, anche il viaggio. Spostare a piedi diventa quindi un privilegio.

Godersi ciò che il viaggio dona ad ogni passo.

Viaggiando in Normandia, ho visto questo uomo che viaggiava semplicemente a piedi. E l’ho profondamente invidiato.

Dicono che uno dei maggiori lussi di un essere umano sia il tempo. Quello per vivere, per riflettere, per lavorare, per divertirsi, per amare e – ultimo ma non ultimo – per viaggiare senza fretta semplicemente con le proprie gambe.

Osservandolo ho compreso che il mio viaggiare in macchina in continua ricerca del successivo posto da visitare e fotografare era un’enorme limitazione perché comunque mi sarei perso angoli o paesaggi bellissimi nella fretta di muovermi verso la prossima meta.

La sua figura, la bellezza della casa alle sue spalle e la casualità dei colori, mi hanno comunque riempito il cuore.

 

 

Geolocalizzazione: 48°36’51.5905″ N 1°50’32.2223″ W

Obiettivo: 31 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 1/320

Diaframma: f/9

ISO: 100

Persone - Francia - Hirel
Paesaggi - Italia - Lago Verde

Il lago verde. Un luogo incantato.

Un lago incantato, dove non stupirebbe vedere apparire cavalieri, principesse e creature mitologiche.

Un bellissimo spazio dove lasciar correre la fantasia.

A pochi chilometri da Torino, nella Vallée Étroite nel comune francese di Névanche esiste un luogo davvero meraviglioso.

La zona, fino alla fine della seconda guerra mondiale, era territorio italiano ma da allora è territorio francese, anche se il percorso di accesso parte subito dopo il Melezet, frazione di Bardonecchia (TO):

Il nome è indicativo della zona, infatti la valle inizia con una strettoia e poi nel suo sviluppo, si apre a paesaggi ampi e caratterizzati da una ricca vegetazione. La sua particolarità è anche la grande varietà di pendenze, di forma del fondovalle, di flora, del corso del piccolo torrente che l’attraversa. Di conseguenza sia in estate che in inverno, il flusso di turisti in certi giorni può diventare davvero importante.

Sia in estate che in inverno si possono raggiungere due rifugi dove abbandonarsi a lauti pranzi o cene.

Subito dopo i rifugi due diversi e comunque facili percorsi (uno più diretto e l’altro costituito da una strada sterrata), risalgono la valle dentro meravigliose pinete. Ad un certo punto, dopo una deviazione, le due tracce si uniscono in un sentiero ripido quanto breve. Al culmine di questo tratto appare, inaspettata, una piccola conca piuttosto scoscesa, che ospita il meraviglioso Lago Verde che si intravvede tra i rami nella parte bassa del bosco.

Il paesaggio è magico e se si ha la fortuna di arrivarci quando non ci sono troppi turisti, la fantasia corre immediatamente alle favole che raccontano di cavalieri, dame e luoghi incantati.

Questo piccolo specchio è sempre di una trasparenza assoluta tanto che le numerose trote che vi nuotano sembrano sospese nell’aria. Inoltre è caratterizzato dai tronchi di molti alberi che vi sono crollati dentro, ma, soprattutto, dall’incredibile tonalità verde che lo contraddistingue e che gli da il nome. Il colore è dovuto alla presenza di una specifica alga, che gli dona sfumature davvero uniche e incredibili.

La dominante verde è così forte che in determinati momenti della giornata i riflessi dell’acqua sulle sponde del lago cambiano addirittura la tonalità della luce dell’immediato sottobosco che un lungo tempo di scatto mi ha permesso in parte di evidenziare.

Fantasia e realtà si fondono per una gita alla portata di chiunque in un luogo imperdibile a poca distanza dal centro di Torino.

 

 

Geolocalizzazione: 45°4’46.8407″ N 6°36’54.7757″ E

Obiettivo: 38 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 46″

Diaframma: f/11

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Lago Verde
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