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Danimarca - Copenaghen - Luci e colori

Fine di una giornata di lavoro invernale.

Fine di una giornata di lavoro invernale.

Colori e luci incredibili

La temperatura colore di luci diverse che si incontrano e si fondono della stessa immagine mi affascina sempre moltissimo.

Assomiglia a una danza armoniosa e dolcissima che sembra non avere mai fine.

Ancora di più quando si fondono nella composizione di uno scatto che, come in questo caso, “congela” la fine del lavoro di una fredda e piovosa giornata invernale a Copenaghen.

Mi diverte sempre molto (quando posso) cercare di visitare una città o un luogo nelle diverse ore della stessa giornata perché la luce, per qualità, intensità, direzione, temperatura colore cambia in continuazione.

Ne consegue che la stessa composizione può trasmettere allo spettatore emozioni completamente diverse. Tentare di rappresentarle nel modo corretto è per me un gioco divertentissimo e un’ottima scuola fatta di mille errori. 

In questo caso stavo rientrando verso la mia destinazione passeggiando verso l’inizio del canale di Nyhavn (l’antico porto di Copenaghen) dove si trovano gli imbarchi per i battelli turistici e, improvvisamente, ho visto questa immagine che mi ha profondamente colpito.

Era fine giornata, pioveva e uno dei lavoratori della compagnia di navigazione aveva finito la sua giornata di lavoro. Le luci erano incredibili: quelle della sera invernale ormai all’ora blu e del maltempo erano molto fredde rappresentando benissimo la situazione, mentre quelle dei lampioni e della biglietteria molto calde, facevano pensare al meritato ritorno al calore di casa e della famiglia.

Ed ecco com’è nato questo scatto.

 

 

 

Geolocalizzazione: 55°40’49.5014″ N 12°35’9.7736″ E

Obiettivo: 68 mm. su 24-105 mm

Tempo di scatto: 1/30

Diaframma: f/6,7

ISO: 2.200

Danimarca - Copenaghen - Luci e colori
Bianco e nero - Danimarca - Copenaghen - Stazione metropolitana

Bellezza e armonia

La bellezza e l'armonia.

Si manifestano, in alcuni paesi, con costanza e rispetto della tradizione

Più conosco la Danimarca e i suoi abitanti e più me ne innamoro. In particolare della loro grande attenzione a certi aspetti della vita.

Uno di questi è la premura costante e diffusa alla bellezza in questo splendido paese che si riflette in una profonda armonia di forme, colori e anche nell’uso estremamente attento delle luci.

Peraltro questa non è che una sfaccettatura del concetto danese dello hygge, tanto articolato quanto piacevole da vivere e affascinante da osservare. Pur, ahimè, con lo sguardo di chi non ci vive (ancora).

Girando per la Danimarca – con un minimo di attenzione – appare subito evidente l’attenzione all’armonia che viene costantemente esercitata dal suo popolo.

Che si tratti di strade, edifici, parchi, oggetti quotidiani, interno delle abitazioni la sensazione non cambia: si percepisce costantemente il desiderio di creare intorno a sé il “bello”.

Lo stile, estremamente sobrio e lineare tanto nelle forme quanto nei colori, è assolutamente piacevole e trasmette sempre sensazioni di calore e di piacevolezza.

Anche edifici che hanno una destinazione d’uso tipicamente di servizio, hanno queste caratteristiche.

Girovagando per Copenaghen, sono capitato in questa stazione della metropolitana che ho trovato bellissima proprio per i motivi che ho esposto prima.

E ho deciso di condividerla con voi sperando di trasmettervi le stesse emozioni.

 

 

Geolocalizzazione: 55°40’49.5014″ N 12°35’9.7736″ E

Obiettivo: 24 mm. su 24-105 mm Tempo: 1/60

Diaframma: f/8

ISO: 6.400

Bianco e nero - Danimarca - Copenaghen - Stazione metropolitana
Tutto il resto…-Danimarca-Hygge-01

Hygge. Una parole che racchiude in se il meglio della Danimarca. 01

La Danimarca e i molti significati del termine hygge - 01

Può una parola raccontare molto di un popolo meraviglioso?

La scorsa estate per la prima volta ho scoperto la Danimarca. Anzi per essere precisi il suo popolo meraviglioso.

E, di conseguenza, la parola che meglio lo rappresenta nelle sue diverse accezioni:

Hygge.

Voglio provare a spiegarvi il profondo significato di questo termine con alcuni esempi della vita danese. Questo è il primo.

Giugno 2022, appena sceso dalla navetta di collegamento dall’aeroporto alla stazione dei treni di Aarhus (la seconda città danese) non sapevo cosa davvero aspettarmi perché faticavo quasi a credere alle descrizioni fatte da mia figlia che si era trasferita là da alcuni mesi.

Ciò che realmente non immaginavo era che avrei passato i giorni successivi con stampato in viso l’effetto “mascella cadente” nel disperato tentativo di convincere la mia mente che ciò che vedevano i miei occhi era davvero la realtà.

Il fatto che vi racconto oggi, e accaduto in realtà nel secondo viaggio, questa volta nella capitale Copenaghen, ma questo è un dato assolutamente ininfluente perché permea tutta la civiltà danese.

Tardo pomeriggio il sole si sta abbassando nei lunghissimi tramonti scandinavi, mi sto perdendo tra le vie di questa bellissima capitale e capito in una piazza dove vedo un bar e vengo colpito dal fatto che all’esterno sono presenti una accanto all’altra diverse carrozzine per neonati.

Mi avvicino incuriosito e, con enorme stupore, in ogni carrozzina c’è un pupetto che dorme sereno, perfettamente coperto con il solo viso esposto al freddo della capitale. Riposano tutti, insieme, nelle loro carrozzine e nel silenzio più assoluto.

Addirittura una delle carrozzine ha una videocamera portatile che riprende il bimbo mentre dorme.

Le mamme sono dentro, tranquille e serene, che si prendono un po’ di tempo chiacchierando tra di loro.

Ovviamente non posso trattenermi dal fotografare una simile meraviglia, e incredibilmente mentre fotografo, un paio di passanti si fermano, danno un’occhiata ai pupetti, e poi proseguono nel loro percorso. In-cre-di-bi-le!

Questo può avvenire esclusivamente in un Paese estremamente voluto e con un livello di responsabilità reciproca elevatissimo (che peraltro si riscontra in mille sfaccettature) tanto quanto è basso il livello di delinquenza.

Ma l’aspetto che, grazie a queste considerazioni mi ha colpito, è l’attenzione nella società danese alla qualità del tempo libero che per loro è sacro e il cui rispetto può avere mille diverse sfaccettature. Ecco lo hygge.

Può essere anche un gruppo di mamme che chiacchiera tranquillamente dentro un locale mentre fuori i loro neonati dormono tutti insieme abituandosi (ovviamente in condizioni di massima sicurezza) alle condizioni del clima danese.

Questo è solo un piccolissimo esempio di cosa può essere lo hygge.

 

 

Geolocalizzazione: 55°40’49.5014″ N 12°35’9.7736″ E

Obiettivo: 35 mm. su 24-105 mm. Tempo: 1/60

Diaframma: f/4

ISO: 280

Tutto il resto…-Danimarca-Hygge-01
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