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Bianco e nero - Italia - Torino - Locomotiva abbandonata

La tristezza di un tempo che sta finendo

Addio vecchia signora.

Un pezzo di storia italiana muore sotto la pioggia

Una vecchia locomotiva muore di ruggine e abbandono nonostante la sua storia importante.

Questo mezzo potrebbe raccontare di tempi incredibili quando durante la seconda guerra mondiale prestò servizio in Italia, giunta nel nostro paese direttamente dagli Stati Uniti.

Nella città di Torino, nei pressi di Ponte Mosca è localizzato il centro di restauro del Museo Ferroviario Piemontese.

Qui riposano, in attesa di essere riportate allo splendore originale, con enorme fatica, passione e con pochissimi mezzi economici erogati dalle istituzioni pubbliche, macchine e carrozze che poterebbero raccontare pagine interessantissime della storia italiana.

Proprio la scarsità di risorse economiche tanto profonda quanto è forte l’impegno a titolo gratuito di un gruppo di appassionati, limitano enormemente le oggettive possibilità di restauro.

Negli spazi all’aperto quindi giacciono veicoli quasi incredibili. In attesa di una rinascita che meriterebbero e che quasi certamente, non arriverà più.

Questa locomotiva ad esempio fu costruita negli USA con motorizzazione inizialmente (ovviamente) a gasolio, poi durante la seconda guerra mondiale venne trasferita in Italia dove, riconvertita a carbone, prestò servizio durante e dopo l’evento bellico. Ancora oggi sulle sue fiancate sono visibili tra la ruggine, le scritte originali dell’esercito USA.

Vederla abbandonata in queste condizioni per me è stato davvero un colpo al cuore sapendo che il suo restauro sarà quasi certamente impossibile da realizzare e che finirà la sua vita marcendo sotto la pioggia. Tik tok, il tempo scorre inesorabile e lei aspetta immobile la sua sorte. Che tristezza.

Addio vecchia signora.

 

 

Geolocalizzazione: 45°4’50.5956″ N 7°41’7.2482″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm Tempo: 1/45

Diaframma: f/9,5

ISO: 100

Bianco e nero - Italia - Torino - Locomotiva abbandonata

Aspettando gli studenti.

Le luci dure di un mezzogiorno estivo non sempre sono un problema per il fotografo.

A volte giocano con la prospettiva.

Un giorno d’estate aggirandomi nel cortile della splendida Università di Pavia in cerca di una composizione.

Ma è difficile perché, come sanno tutti i fotografi, la luce delle ore centrali è una delle peggiori.

Quasi sempre…

Contrasti estremi, ombre e luci dure e nette, perdita di dettaglio, contrasto elevatissimo sono alcuni dei principali problemi da affrontare cercando di ottenere un buono scatto in queste condizioni assai complesse.

Quasi tutti i fotografi anelano albe o tramonti lunghissimi per sfruttare in pieno le splendide e soffuse tonalità che intorno ai quei momenti splendono nel cielo.

A volte però può capitare che la luce dura giochi con la prospettiva e, con il contributo del diaframma tutto aperto, possa nascere uno scatto che rende perfettamente l’atmosfera di calma e pace assolute che regnavano in quel momento.

Le biciclette attendevano in silenzio il ritorno degli studenti pronte ad accompagnarli in giro per la splendida Pavia.

 

 

Geolocalizzazione: 45°11’10.5297″ N 9°9’21.7831″ E

Obiettivo: 82 mm. su 24-105 mm Tempo: 1/250

Diaframma: f/4

ISO: 100

Città - Italia - Manarola

Manarola, Cinque Terre, scende la notte.

Manarola - Cinque Terre

Si fa bella in un freddo tramonto invernale.

Le Cinque Terre sono uno dei luoghi più famosi sia d’Italia che del mondo intero.

Qualche giorno fa ho avuto la fortuna di visitarle in pieno inverno. Un meraviglioso dono del caso.

Manarola è uno dei borghi più fotografati d’Italia. Deposti dal destino come diademi in quell’incredibile area della Liguria denominata Cinque Terre.

Queste, solitamente, sono invase da frotte di turisti “mordi e fuggi” che a mio modesto avviso, ne rendono inutile la visita nella stagione estiva.

Impossibile in quel periodo apprezzare la bellezza dei borghi quasi quanto attraversarli a causa della ressa eccessiva.

Ma soprattutto in inverno, nei momenti in cui la tramontana soffia gelida e spazza la costa spianando il mare, i turisti scompaiono ben prima del tramonto e allora, in quei momenti, questi paesini esplodono nella loro incredibile bellezza.

Quando, qualche sera fa, mi sono recato a Manarola alcune ore prima del tramonto, le condizioni si presentavano perfette per qualche buono scatto. Turisti assenti, vento da terra, mare piatto e un cielo ricco di nuvole meravigliose.

Faceva freddo, molto freddo, e dopo aver installato la macchina foto sul cavalletto e aver deciso la composizione, attendere per più di un’ora non è stato facile.

Ma alla fine Madre Natura mi ha fatto dono di un’immagine incredibile dove il contrasto tra la luce blu del cielo e quella calda dei lampioni giocavano sulle facciate delle case a seconda della loro esposizione.

Sono rimasto a osservare per molti minuti incantato e senza fiato prima di ricordarmi che ero lì apposta per fare una foto.

Poi, finalmente, ho poggiato il dito sul pulsante e ho fatto click.

 

 

Geolocalizzazione: 44°6’26.388″ N 9°43’32.118″ E

Obiettivo: 19 mm. su 12-24 mm. Tempo: 60″

Diaframma: f/9

ISO: 100

Città - Italia - Manarola
Nutrie-Italia-Morozzo

Una nuotata all’alba.

I riflessi incredibili intorno a una nutria

La meraviglia della luce subito dopo l'alba.

La bellezza della natura, a volte, viene colta solo dalla velocità di uno scatto fotografico.

Alzarsi presto da una parte può essere faticoso, ma, in fotografia, regala quasi sempre grandi soddisfazioni. 

Qualche settimana fa ho pensato di andare a visitare l’oasi faunistica di Crava Morozzo in provincia di Cuneo di cui avevo visto il sito internet e che mi aveva incuriosito.

Sono arrivato poco prima dell’alba e faceva un gran freddo. Dopo essermi vestito opportunamente sono sceso nel corso del torrente dove si trova l’oasi e sono arrivato ai capanni per la fotografia quando i primi raggi del sole comparivano all’orizzonte.

La luce era ancora poca e solo i primi raggi fendevano l’ombra degli alberi circostanti. Ma è stata sufficiente per immortalare una nutria che nuotava nello stagno e soprattutto l’incredibile gioco dei riflessi generati dal suo movimento dell’acqua perfettamente calma con il colore del cielo e i riflessi della vegetazione.

A occhio non ne avevo apprezzato completamente la bellezza, ma lo scatto velocissimo ha congelato un momento magico.

E, sì, vale proprio la pena di alzarsi presto.

 

 

Geolocalizzazione: 44°25’22.164″ N 7°43’48.384″ E

Obiettivo: 600 mm. su 150-600 mm. Tempo: 1/500

Diaframma: f/6,3

ISO: 400

Nutrie-Italia-Morozzo
Paesaggi - Italia - Langhe - Monforte d'Alba

Andare per Langhe in pieno inverno.

Fotografare le Langhe è facile? Dipende

Trovare punti interessanti per qualche foto non è scontato.

Le Langhe. Il solo nome identifica una zona conosciuta in tutto il mondo per la sua profonda bellezza. Ma, per fotografarla, bisogna imparare a osservare con attenzione.

Un sabato invernale come tanti, non sapendo cosa fare decido di andare a fare un giro nelle Langhe perché è da tanto tempo che non scatto una foto e ho voglia di rilassarmi qualche ora girovagando senza meta in cerca di qualche composizione interessante.

All’andata percorro la strada che da Monchiero porta a Monforte d’Alba, ma mi sembra di non trovare spunti particolarmente piacevoli. Trascorro la giornata spostandomi tra queste terre meravigliose osservando la foschia che copre in buona parte la pianura verso le Alpi che invece svettano bellissime nell’aria che, a quell’altezza, è perfettamente tersa.

Verso tardo pomeriggio percorro la stessa strada al contrario pensando di spostarmi verso un paese vicino, ma dietro una curva scorgo un punto bellissimo che all’andata, girato nel senso opposto, non avevo potuto vedere.

Controllo con l’app il punto e l’ora esatti in cui il sole tramonterà, inizio a montare l’attrezzatura e, come sempre, inizio ad aspettare. Realizzerò sette inquadrature da tre scatti cadauna da lavorare in HDR.

L’attesa mi regalerà un tramonto meraviglioso tra i filari delle viti e l’orizzonte delle Alpi.

 

 

Geolocalizzazione: 44°34’58.8074″ N 7°56’34.7857″ E

Obiettivo: 28 mm. su 24-105 mm.

Tempo: da 1/125 a 1/500

Diaframma: f/8

ISO: 500

Paesaggi - Italia - Langhe - Monforte d'Alba
Città - Italia - Bobbio

Viaggio nel tempo in provincia di Piacenza.

Bobbio, uno splendido borgo in provincia di Piacenza

Meraviglia di una notte di dicembre.

Il caso a volte mi guida a scoprire luoghi meravigliosi concedendomi solo il tempo per qualche scatto notturno.

Pochi giorni fa sono andato a trovare persone care in provincia di Piacenza che mi hanno fatto il dono di portarmi a scoprire il borgo di Bobbio. Una vera meraviglia con una storia antichissima.

Capita che a fine mattinata di una giornata festiva, qualcuno mi proponga: “Ti andrebbe di andare a vedere la Val Trebbia?” e io, non avendola mai visitata, ovviamente accetto.

Purtroppo a causa dell’ora tarda, di un cielo carico di nuvole e della stagione invernale, la luce del pomeriggio svanisce rapidissima e con essa molte possibilità di scatto.

Rimane il tempo per una rapida visita in questo antichissimo borgo, dove ogni casa trasuda la storia che lo permea e dove sono rimasti quasi invariati i vari manufatti che nei secoli si sono succeduti.

Riesco fortunatamente a fermarmi in Piazza Duomo ormai deserta e fare 21 scatti in HDR con il cavalletto e la specifica testa panoramica.

Me ne vado con l’intenzione di tornare con calma in questo piccolo paradiso dall’aspetto medioevale in altre condizioni di luce e stagione per assaporarlo con la dovuta tranquillità e fotografarlo nei tanti, incredibili, scorci che lo caratterizzano.

 

 

Geolocalizzazione: 44°46’3.1752″ N 9°23’10.4605″ E

Obiettivo: 24 mm. su 24-105 mm. Tempo (medio): 20″

Diaframma: f/11

ISO: 100

Città - Italia - Bobbio
I colori dell'autunno - Italia- Lillaz

Arriva l’autunno.

Torna l'autunno con i suoi colori incredibili

La natura stupisce con i colori complementari.

Con l’arrivo dell’autunno la natura si prepara alla stagione fredda ormai imminente e le foglie stanno per cadere.

Questo è il momento nel quale gli alberi si vestono di colori splendenti quanto accesi. 

Ho deciso di andare a visitare una nuova cascata, in un sabato come sempre in solitudine. Ho preventivato di arrivare sul posto prima dell’alba per poter fare qualche scatto all’ora blu e poi a quella dorata prima di dedicarmi alla cascata.

Camminando di notte nel bosco tuttavia mi sono reso conto di aver fatto un errore madornale. Non avendo verificato con le specifiche app, a causa della stagione e quindi del sole molto basso e della valle molto stretta, avrei potuto fotografare ben poco di quanto previsto perché non avrei avuto la luce sufficiente per farlo.

Di conseguenza ho dovuto fare mio malgrado di necessità virtù visto i chilometri percorsi e, tanto per cambiare, attendere, attendere, attendere sperando nell’arrivo di qualche sprazzo di sole.

Finalmente verso mezzogiorno (!) ho avuto luce sufficiente per questo scatto che mi è piaciuto per il contrasto tra la luce tipicamente invernale, le ombre basse e i colori meravigliosi degli alberi.

La natura con il blu del cielo e i gialli degli alberi, mi ha donato uno degli abbinamenti più belli dei colori complementari.

 

 

Geolocalizzazione: 45°35’40.3418″ N 7°23’50.4135″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm. Tempo: 1/1000

Diaframma: f/8

ISO: 100

I colori dell'autunno - Italia- Lillaz
Paesaggi - Italia - Lago di Malciaussia

Ci vuole tantissima pazienza.

La pazienza non è la virtù dei forti. É la virtù dei fotografi.

Mai demoralizzarsi, ma perseverare sempre.

Domenica 21 giugno 2020. Io e le mie due compagne Tristezza e Solitudine ci svegliamo tardi e molto svogliati. Che noia. Che fare per passare la domenica?

Ci consultiamo rapidamente e decidiamo in perfetto accordo di andare a fare qualche foto al Lago di Malciaussia relativamente vicino a Torino e decisamente carino. Ormai è tarda mattinata e partiamo sotto il sole di una splendida giornata estiva.

Arrivati all’ultima borgata prima della salita finale che porta al lago troviamo una pattuglia dei Carabinieri che sbarra la strada; Quale sarà il problema? La strada è chiusa perché al lago è arrivata troppa gente e non c’è assolutamente posto per parcheggiare. Cribbio in tre non ci avevamo pensato. Che fare? Semplice: fermarsi nella borgata a mangiare un buon piatto di polenta. Offro io.

Due ore dopo (attesa infinita causa troppi clienti) la strada è riaperta e in un attimo arriviamo a destinazione, ma è una follia. Ovunque persone accalcate lungo le sponde del lago peggio che Rimini a ferragosto e allora, dopo aver parcheggiato, mi incammino verso la borgata a monte dove mi fermo a fare una piacevolissima chiacchierata con un abitante. Ma ovviamente di fotografare neanche a parlarne.

A metà pomeriggio però arriva un alleato duro e puro a darmi una mano: un vento fortissimo e gelido che spazza violento la superficie dell’acqua. É fatta, in poco più di mezz’ora il lago è deserto. Wow, ci siamo.

Ma c’è ancora un problema, a quell’ora la luce non è certamente bella e allora non rimane che una cosa da fare: aspettare in macchina visto il gran freddo. Non cinque minuti, ma circa un paio di ore, ma per quanto lunghe ne varrà la pena.

Al tramonto il vento cessa improvvisamente, l’acqua diventa uno specchio perfetto e dopo essere entrati nell’ora blu si accendono le poche luci delle borgata e di una baita vicino a me.

Addirittura nel cielo compare una piccola nuvola e sulla montagna la luce di alcuni escursionisti che scendono lungo il sentiero.

Io con il mio cavalletto e la macchina foto sono l’unico a godermi un simile dono che mi è stato fatto.

Me ne rendo conto e resto quasi senza fiato.

Durante il viaggio di ritorno io e Solitudine eravamo felici di questa incredibile esperienza.

Tristezza, dal momento del piatto di polenta, non si è più fatta vedere. Mah.

 

 

Geolocalizzazione: 45°45’40.7303″ N 6°59’15.9608″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm.

Tempo: 75″

Diaframma: f/7,1

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Lago di Malciaussia
Paesaggi - Italia - Pré-Saint-Didier

Tanta, tanta pioggia.

Quando il meteo cambia i programmi.

Preventivare non serve sempre.

I giorni scorrono nell’attesa del workshop di fotografia naturalistica e le aspettative crescono. Foliage, colori caldi, cieli limpidi con nuvole attraenti. Quante aspettative! Ma il meteo non è d’accordo e all’ultimo impone le sue regole.

Giorni di telefonate con il nostro insegnante per il workshop atteso e desiderato da mesi. Aperto o chiuso causa Covid? Si va o no? Quanto farà freddo a ottobre?

La fantasia corre a ciò che oggettivamente ci dovrebbe accogliere: la natura splendida della Valle D’Aosta, i colori dell’autunno, composizioni estremamente varie e ultimo ma non ultimo, lezioni di scatto all’alba come al tramonto e poi sessioni notturne per le stelle. Spunti quasi infiniti per mettere in pratica nelle migliori condizioni le nozioni apprese.

Ma dal primo giorno il meteo decide diversamente e regala pioggia a catinelle. Più in alto, al lago di Verney fotograferemo addirittura sotto una nevicata. Il sole si farà vedere solo per pochi minuti.

Allora non rimane che cercare di fotografare lo spettacolo dei torrenti che si gonfiano rapidamente e di rappresentare il freddo (tanto freddo!) che oggettivamente faceva.

 

 

Geolocalizzazione: 45°45’40.7303″ N 6°59’15.9608″ E

Obiettivo: 24 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 1,5″

Diaframma: f/4

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Pré-Saint-Didier
Paesaggi - Italia - Lago Rosset

Una notte a fotografare le stelle.

Una notte a tentare i primi scatti di fotografia alle stelle.

Senza fiato, con lo sguardo rivolto al cielo, stregato da tanta bellezza.

Con alcuni compagni di corso a mettere in pratica le lezioni impartite nel tentativo, non facile, di ottenere uno scatto accettabile.

La montagna è un ambiente affascinante già durante il giorno, ma durante la notte può rapidamente assumere un’atmosfera davvero magica.

Sopra il lago del Nivolet, c’è uno dei migliori spot per fotografare le stelle in quanto l’inquinamento luminoso è tra i più bassi in tutto il Nord Italia e quindi si crea l’opportunità per scattare nelle migliori condizioni possibili.

Trovarsi con poche persone in piena notte in alta montagna nel buio rotto solo per pochi istanti dalle deboli luci rosse delle lampade che si posizionano in fronte, è un’emozione incredibile.

I colori del cielo stellato vengono enfatizzati dall’aria assolutamente tersa e anche in piena estate e sembra quasi di poter accarezzare le stelle allungando la mano verso l’alto.

Con gli occhi e l’anima incantati da quello spettacolo incredibile che ti ritrovi sopra la testa, cominci a comprendere il significato del termine Infinito e non vorresti mai tornare a casa.

 

 

Geolocalizzazione: 45°29’2.759″ N 7°8’26.5654″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm.

Tempo: 461″

Diaframma: f/4

ISO: 4000

Paesaggi - Italia - Lago Rosset
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