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A volte nei luoghi meno frequentati dai turisti, verso la fine di una giornata estiva, la sensazione di pace che si può provare è semplicemente meravigliosa.
Spiagge a perdita d'occhio ai lati di un promontorio.
Lungo la meravigliosa costa della Normandia si alternano alte scogliere con spiagge lunghissime la cui vista dona un’incredibile senso di pace.
La scorsa estate, passeggiando per le strade di Honfleur, ho notato sulla porta di un negozio una locandina che inviata a visitare il faro di Cateret.
Dopo una rapida verifica tra il navigatore e gli orari di apertura del sito ho deciso di andarlo a visitare; adoro i fari e siccome non è così scontato incontrarne di aperti al pubblico, non mi sono fatto sfuggire l’occasione.
Giunto sul posto però il mio sguardo è rimasto affascinato dal paesaggio che si estende su entrambi i lati della punta sulla quale è stata edificata la struttura.
Dal camminamento posto in cima al faro si nota in particolare poco a sud est la lunghissima spiaggia che si snoda davanti alla cittadina di Barneville.
I colori della scena erano splendidi: il giallo della sabbia, il verde delle colline, il grigio chiaro e il bianco delle case, l’azzurro del cielo e del mare, uniti in un’unione quasi perfetta; la luce infine era distorta dal calore del sole.
Un attimo di serenità senza tempo.
Geolocalizzazione: 49°22’24.6947″ N 1°48’24.1115″ W
Obiettivo: 70 mm. su 70-300 mm.
Tempo: 1/640
Diaframma: f/9
ISO: 100

Un lago incantato, dove non stupirebbe vedere apparire cavalieri, principesse e creature mitologiche.
Un bellissimo spazio dove lasciar correre la fantasia.
A pochi chilometri da Torino, nella Vallée Étroite nel comune francese di Névanche esiste un luogo davvero meraviglioso.
La zona, fino alla fine della seconda guerra mondiale, era territorio italiano ma da allora è territorio francese, anche se il percorso di accesso parte subito dopo il Melezet, frazione di Bardonecchia (TO):
Il nome è indicativo della zona, infatti la valle inizia con una strettoia e poi nel suo sviluppo, si apre a paesaggi ampi e caratterizzati da una ricca vegetazione. La sua particolarità è anche la grande varietà di pendenze, di forma del fondovalle, di flora, del corso del piccolo torrente che l’attraversa. Di conseguenza sia in estate che in inverno, il flusso di turisti in certi giorni può diventare davvero importante.
Sia in estate che in inverno si possono raggiungere due rifugi dove abbandonarsi a lauti pranzi o cene.
Subito dopo i rifugi due diversi e comunque facili percorsi (uno più diretto e l’altro costituito da una strada sterrata), risalgono la valle dentro meravigliose pinete. Ad un certo punto, dopo una deviazione, le due tracce si uniscono in un sentiero ripido quanto breve. Al culmine di questo tratto appare, inaspettata, una piccola conca piuttosto scoscesa, che ospita il meraviglioso Lago Verde che si intravvede tra i rami nella parte bassa del bosco.
Il paesaggio è magico e se si ha la fortuna di arrivarci quando non ci sono troppi turisti, la fantasia corre immediatamente alle favole che raccontano di cavalieri, dame e luoghi incantati.
Questo piccolo specchio è sempre di una trasparenza assoluta tanto che le numerose trote che vi nuotano sembrano sospese nell’aria. Inoltre è caratterizzato dai tronchi di molti alberi che vi sono crollati dentro, ma, soprattutto, dall’incredibile tonalità verde che lo contraddistingue e che gli da il nome. Il colore è dovuto alla presenza di una specifica alga, che gli dona sfumature davvero uniche e incredibili.
La dominante verde è così forte che in determinati momenti della giornata i riflessi dell’acqua sulle sponde del lago cambiano addirittura la tonalità della luce dell’immediato sottobosco che un lungo tempo di scatto mi ha permesso in parte di evidenziare.
Fantasia e realtà si fondono per una gita alla portata di chiunque in un luogo imperdibile a poca distanza dal centro di Torino.
Geolocalizzazione: 45°4’46.8407″ N 6°36’54.7757″ E
Obiettivo: 38 mm. su 24-120 mm.
Tempo: 46″
Diaframma: f/11
ISO: 100

A volte il nostro sguardo incontra condizioni di luce opposte.
Estremamente calde o fredde.
Convenzionalmente la luce viene definita calda o fredda in funzione del fatto che abbia tonalità più orientate al giallo oppure al blu.
I tramonti sono caratterizzati da una luce molto calda fino a quanto il sole è visibile sull’orizzonte. Poi, progressivamente, i colori virano verso il blu con l’avanzare della notte
A volte invece è la neve che dona il suo contributo manifestando questo cambiamento di colore.
Non è molto facile incontrare uno scorcio in cui entrambe queste tonalità siano presenti. In questo caso nella meravigliosa Valnontey (Cogne) ho avuto la fortuna di scorgere la fine della valle con il sole ormai calato e quindi il colore della stessa era fortemente tendente al blu proprio a causa del manto bianco. Sopra una cresta, invece il vento forte alzava folate di neve che, pochi metri più in alto, venivano battute dagli ultimi caldissimi raggi del sole al tramonto.
Non paga di tanta meraviglia, la luce ha iniziato una danza davvero magica andando a riflettersi e accarezzare con le tonalità più calde la sola parte esposta dei piccoli cumuli di neve sulle rocce più in basso e ormai in ombra.
Io, nel fondovalle e al completo riparo dal vento forte, sono rimasto per una attimo completamente senza fiato.
Geolocalizzazione: 45°34’40.897″ N 7°20’3.163″ E
Obiettivo: 600 mm. su 150-600 mm.
Tempo: 1/160
Diaframma: f/13
ISO: 100
