Tag:Museo Ferroviario Piemontese
Addio vecchia signora.
Un pezzo di storia italiana muore sotto la pioggia
Una vecchia locomotiva muore di ruggine e abbandono nonostante la sua storia importante.
Questo mezzo potrebbe raccontare di tempi incredibili quando durante la seconda guerra mondiale prestò servizio in Italia, giunta nel nostro paese direttamente dagli Stati Uniti.
Nella città di Torino, nei pressi di Ponte Mosca è localizzato il centro di restauro del Museo Ferroviario Piemontese.
Qui riposano, in attesa di essere riportate allo splendore originale, con enorme fatica, passione e con pochissimi mezzi economici erogati dalle istituzioni pubbliche, macchine e carrozze che poterebbero raccontare pagine interessantissime della storia italiana.
Proprio la scarsità di risorse economiche tanto profonda quanto è forte l’impegno a titolo gratuito di un gruppo di appassionati, limitano enormemente le oggettive possibilità di restauro.
Negli spazi all’aperto quindi giacciono veicoli quasi incredibili. In attesa di una rinascita che meriterebbero e che quasi certamente, non arriverà più.
Questa locomotiva ad esempio fu costruita negli USA con motorizzazione inizialmente (ovviamente) a gasolio, poi durante la seconda guerra mondiale venne trasferita in Italia dove, riconvertita a carbone, prestò servizio durante e dopo l’evento bellico. Ancora oggi sulle sue fiancate sono visibili tra la ruggine, le scritte originali dell’esercito USA.
Vederla abbandonata in queste condizioni per me è stato davvero un colpo al cuore sapendo che il suo restauro sarà quasi certamente impossibile da realizzare e che finirà la sua vita marcendo sotto la pioggia. Tik tok, il tempo scorre inesorabile e lei aspetta immobile la sua sorte. Che tristezza.
Addio vecchia signora.
Geolocalizzazione: 45°4’50.5956″ N 7°41’7.2482″ E
Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm Tempo: 1/45
Diaframma: f/9,5
ISO: 100

Abbandonato su di un binario a subire i danni del tempo.
Un tesoro di storia italiana marcisce per scarsità di fondi.
La casualità della vita a volte assume aspetti davvero eccezionali e l’aiuto ti viene in contro quando ormai non sapevi più che fare.
Dovevo realizzare una foto per il calendario del Gruppo Foto Lions Italia per il 2023 e il tema erano i treni. Non volevo fotografare mezzi moderni, ma antichi locomotori o carrozze ma ho scoperto che non sono affatto semplici da trovare.
Incredibilmente sono venuto in contatto e sono stato aiutato dal Museo Ferroviario di Savigliano in particolare dal sig. Beppe Sinchetto, persona meravigliosa e preparatissima, che mi ha accompagnato a fare un viaggio nel tempo in un mondo tanto bello quanto affascinante.
Che in buona parte si sta perdendo per sempre.
Esiste i ogni paese un patrimonio storico, composto da mille sfaccettature, alcune più note come l’arte, la musica, gli edifici storici, altre quasi dimenticate e quindi destinatarie di poche risorse economiche per la loro cura e conservazione.
In tutto questo è scritta l’incredibile storia di un popolo, la sua crescita, i suoi errori, la sua forza, la sua creatività. Tutto ciò che nei secoli lo ha caratterizzato e reso unico. Ma la storia non è fatta solo di arte o di bel canto, ma anche di quei mille oggetti, sovente umili e sconosciuti ai più, che nel quotidiano ne hanno permesso la crescita. Che ne sono stati l’anima.
Ho avuto l’inaspettato e grandissimo dono di essere preso per mano e portato dentro l’incredibile storia che permea tutti i mezzi ferroviari disponibili presso le due strutture (una a Torino e una a Savigliano) del Museo Ferroviario Piemontese. Ed è stata un’esperienza che non dimenticherò mai più per la meraviglia di ciò che ho visto e per l’intensità delle emozioni che ho provato.
Nelle strutture del museo sono presenti e intimamente legati tre diversi mondi:
A) I mezzi meravigliosi perfettamente restaurati e mantenuti che sono esposti al pubblico
B) I mezzi in fase di restauro che godono delle cure amorevoli e dell’incredibile preparazione di un gruppo di appassionati che con risorse erogate assolutamente ridicole per i tempi attuali e con tanta, tantissima passione (e in molti casi con fondi propri) realizzano con grande abnegazione il restauro di questi mezzi
C) I mezzi in deposito che stanno di fatto marcendo al sole in attesa di un restauro che forse non avverrà mai.
Passare tra queste meraviglie, entrarvi dentro, sentirne i profumi (non gli odori!), sfiorare le loro componenti con la mano chiudendo gli occhi e immaginando le voci e le storie di tutti coloro che vi hanno lavorato o vissuto sopra, vi assicuro che è un emozione talmente forte da essere quasi “violenta”, comunque meravigliosa.
Invito chiunque a organizzare una visita magari in gruppi scolastici o di amici, perché se riuscirete a lasciare il cellulare in tasca in quei minuti, gli appassionati che vi guideranno vi faranno fare un vero viaggio nel tempo.
Geolocalizzazione: 44°38’28.482″ N 7°39’48.864″ E
Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm. Tempo: 1/180
Diaframma: f/11
ISO: 100
