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Ok, è deciso: oggi vado a fotografare la meravigliosa Quimper in Bretagna! O forse no...
Mai dimenticarsi di programmare un'uscita fotografica!
Bretagna estate 2021, ho già visitato molto, ma voglio ancora andare a vedere e fotografare la meravigliosa cittadina di Quimper.
Purtroppo dimentico di porre attenzione a due fattori che renderanno l’uscita fotografica praticamente inutile: i turisti e il maltempo.
Alla fine riesco a fare uno scatto che comunque placherà rabbia e delusione.
Lo so, accidenti, lo so: quando si esce per fotografare un minimo di programmazione è assolutamente imprescindibile pena cocenti delusioni. Quante volte me lo sono ripetuto!
Ma dopo alcuni giorni favorito dal fatto di aver visitato luoghi sul mare battuti dal vento, in orari non ancora praticati dai turisti e aver avuto sostanzialmente sempre bel tempo, mi lancio nell’ultimo punto del mio programma di viaggio dimenticando due aspetti assolutamente fondamentali che mi rovineranno irrimediabilmente la giornata. Eccoli.
1) Dopo aver parcheggiato mi infilo felice nella prima stradina del centro storico e mi fermo inorridito. Posso vedere solo teste! Tante, tantissime teste di turisti che insieme ai corpi ai quali sono attaccate impediscono di fatto di vedere (e fotografare) qualsiasi cosa al di sotto dei due metri circa. Vie, negozi, abitazioni a graticcio, angoli meravigliosi semplicemente non si possono vedere. Provo a fotografare qualcuno dei meravigliosi palazzi, ma non ottengo altro che un trionfo di linee cadenti ovviamente senza l’appoggio alla strada. Rinuncio! Ho dimenticato che questo è il periodo delle vacanze (soprattutto) dei francesi e mi monta una profonda rabbia.
2) Dopo una settimana graziato dal meteo della Bretagna e proprio all’ultimo giorno di viaggio, lui decide di ricordarmi le sue caratteristiche e inizia un furioso temporale che non smetterà a breve.
Poco prima del diluvio alzo gli occhi e vedo questa meravigliosa insegna di una (altrettanto) meravigliosa pasticceria che sarei stato ore a fotografare, indeciso tra la bellezza degli arredi e quella dei prodotti in vetrina.
Ok, ho capito. Quimper ci vedremo la prossima volta nel mese di giugno al più tardi, dopo un’attenta verifica del meteo e infine senza lasciarti come ultima tappa del viaggio.
In macchina, con il tergicristallo al massimo, fantasticherò subito su quando poterci tornare.
Geolocalizzazione: 47°59’46.9773″ N 4°5’56.0537″ W
Obiettivo: 35 mm. su 24-105 mm Tempo: 1/125
Diaframma: f/6,7
ISO: 200

L'ora blu permette scatti molto diversi da quelli usuali. Soprattutto quando il vento forte e il mare mosso giocano a rincorrersi.
Mai arrendersi, anche quando si è stanchi. In quel momento potrebbe arrivare la scatto da ricordare a lungo.
Étretat è una cittadina bellissima, cinta su due lati da scogliere alte quanto spettacolari e quindi interessanti per un fotografo. Anche parecchi minuti dopo che il sole è tramontato.
La prima tappa del mio viaggio in Normandia è stata questa piccola città ed è stato facile perdermi a girovagare per l’intero giorno sulla sommità delle sue scogliere dalle quali si gode di una vista davvero incredibile.
Poi nel pomeriggio ho visitato la parte abitata e infine, ormai stanco, mi sono dedicato alla sua spiaggia.
Il tramonto era già iniziato e mi sono seduto ad ammirare il vento e il mare che stavano rapidamente montando da Nord Est.
Solo quando ormai il sole era calato da tempo mi sono accorto dello spettacolo offerto dalla Falaise d’Amont.
Infatti il mare oltre la scogliera frangeva impetuoso, mentre a ridosso pur rimanendo sferzato dal vento, le onde erano molto basse e quindi il contrasto notevole.
Ero davvero stanco, ma ho rimontato il cavalletto e con gli ISO al minimo ho giocato con il tempo di scatto molto lungo.
Ho così ottenuto questa foto alla quale sono molto affezionato. A quel punto ho risposto l’attrezzatura con il cuore felice.
Geolocalizzazione: 49°42’34.9507″ N 0°12’12.5731″ E
Obiettivo: 300 mm. su 70-300 mm.
Tempo: 41″
Diaframma: f/9
ISO: 100

A volte nei luoghi meno frequentati dai turisti, verso la fine di una giornata estiva, la sensazione di pace che si può provare è semplicemente meravigliosa.
Spiagge a perdita d'occhio ai lati di un promontorio.
Lungo la meravigliosa costa della Normandia si alternano alte scogliere con spiagge lunghissime la cui vista dona un’incredibile senso di pace.
La scorsa estate, passeggiando per le strade di Honfleur, ho notato sulla porta di un negozio una locandina che inviata a visitare il faro di Cateret.
Dopo una rapida verifica tra il navigatore e gli orari di apertura del sito ho deciso di andarlo a visitare; adoro i fari e siccome non è così scontato incontrarne di aperti al pubblico, non mi sono fatto sfuggire l’occasione.
Giunto sul posto però il mio sguardo è rimasto affascinato dal paesaggio che si estende su entrambi i lati della punta sulla quale è stata edificata la struttura.
Dal camminamento posto in cima al faro si nota in particolare poco a sud est la lunghissima spiaggia che si snoda davanti alla cittadina di Barneville.
I colori della scena erano splendidi: il giallo della sabbia, il verde delle colline, il grigio chiaro e il bianco delle case, l’azzurro del cielo e del mare, uniti in un’unione quasi perfetta; la luce infine era distorta dal calore del sole.
Un attimo di serenità senza tempo.
Geolocalizzazione: 49°22’24.6947″ N 1°48’24.1115″ W
Obiettivo: 70 mm. su 70-300 mm.
Tempo: 1/640
Diaframma: f/9
ISO: 100

Gli scorci di alcuni luoghi diventano iconici, ma con uno sguardo curioso, si può scoprire molto di più.
La sorpresa di una cittadina meravigliosa, curiosando tra le sue vie e lungo il porto.
Il peschereccio rosso e giallo. Presente, fino alla noia, in tutte le foto dei turisti scattate a Honfleur non è certamente l’unico soggetto interessante.
Ciò che ho appena scritto è esattamente quello che ho pensato quando ho deciso di visitare Honfleur, perché all’interno del suo porto è stato ormeggiato un peschereccio rosso (probabilmente disarmato da tanti anni) in bella vista ad uso e consumo dei turisti. Che infatti lo inquadrano in tutti i modi possibili. Senza il minimo sforzo di fantasia. Provate con una ricerca su Google immagini e vedrete…
Mi sono quindi chiesto se ci fosse qualcos’altro da vedere e fotografare in questa città che mi sembrava molto interessante oltre allo “famoso” peschereccio. La risposta è stata sì, eccome. Ma non necessariamente si tratta di barche e porti. Anzi c’è ben altro.
Infatti ho scoperto che Honfleur è decisamente affascinante, curata, chiaramente frequentata da un turismo di target molto elevato, e ricca di gallerie d’arte in grado di soddisfare qualsiasi palato e gusto. Anche per chi come me non ha una competenza specifica, la visita della città diventa un entusiasmante viaggio sensoriale dove gli occhi si sono persi letteralmente in mille forme e colori.
Quindi foto a raffica a quadri e sculture? No. Purtroppo.
Infatti tentando di documentare tutto quel ben di Dio: quanto si chiede, ovviamente, il permesso la risposta è sempre NO.
Ho avuto un’unica eccezione nelle Galeries Bartoux lungo il porto (che ringrazio) la cui indicazione peraltro è stata: all’interno può fare un solo scatto. UNO scatto.
Non me lo sono fatto dire due volte e come diceva un comico tanti anni fa “Non capisco ma mi adeguo”. Così è nata questa coloratissima foto all’esposizione e in particolare a questa opera d’arte che a me è parsa bellissima.
Quando felice della possibilità che mi era stata offerta sono uscito fuori, altri a pochi metri da me, erano impegnati con il peschereccio rosso.
Geolocalizzazione: 49°25’14.97″ N 0°13’58.608″ E
Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm.
Tempo: 1/60
Diaframma: f/5,6
ISO: 640
