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Paesaggi - Danimarca - Jutland - Bregnet

Una piccola, meravigliosa chiesa nella campagna danese.

Girovagando per le campagne dello Jutland danese.

Una piccola bellissima chiesa scoperta per caso.

La campagna danese è ricca di luoghi bellissimi. É estremamente piacevole percorrere senza alcuna fretta le strade che la attraversano perché all’improvviso possono comparire piccoli gioielli di bellezza e di pace.

Un giorno d’estate, dopo una visita a un parco pubblico, risalgo in macchina per riprendere a viaggiare senza una meta precisa.

Appena uscito dal parcheggio vedo comparire tra gli alberi e sopra una collinetta, un campanile bianco e l’immancabile bandiera danese.

Cambio immediatamente direzione e mi muovo verso questa chiesetta che mi ha incuriosito.

Quando arrivo, resto senza parole. É tanto semplice quanto bella e tutto è perfettamente curato. Un’oasi di pace e di serenità dove fermarmi a godere del calore di tardo pomeriggio estivo.

Dopo averne visitato gli interni, mi siedo sotto un albero del cimitero adiacente. Non c’è un filo d’erba fuori posto e mi godo qualche momento di pace assoluta prima di rimettermi in viaggio.

Geolocalizzazione: 56°17’27.102″ N 10°29’6.648″ E

Obiettivo: 24 mm. su 24-105 mm.

Tempo: 1/200

Diaframma: f/10

ISO: 100

Paesaggi - Danimarca - Jutland - Bregnet
Paesaggi - Francia - Rodano Alpi - Monginevro

A volte la vita è breve. Non solo per gli esseri umani.

La storia di un forte nato già sbagliato.

In pochissimi anni, una costruzione che doveva essere un baluardo di difesa dei confini nazionali, ha trovato la sua fine.

A fine ‘800 fu costruito su un colle che domina il valico del Moncenisio questo splendido forte. Purtroppo fu edificato con una tecnologia ormai obsoleta che in pochissimi anni lo condannò alla fine.

Il colle del Moncenisio è, da sempre, uno dei valichi più importanti e trafficati che collegano l’Italia con la Francia.

Era quindi importante la sua difesa in caso di possibili invasioni e di conseguenza, nel tempo vi furono costruite numerose opere militari come baluardo per eventuali attacchi.

Ancora oggi nella zona si possono facilmente visitare diversi manufatti che in alcuni casi sono a vista tutto l’anno, mentre altri sono normalmente sommersi da decine di metri di acqua del lago del Moncenisio.

Questi ultimi, situati sul fondo del lago, si possono facilmente visitare in caso di scarsissime precipitazioni come nel 2022 oppure ogni dieci anni quando il lago viene svuotato per la regolare manutenzione.

Ben visibile, in alto a sinistra salendo verso lo sbarramento, c’è il forte di Variselle che ebbe una strana quanto breve vita.

Fu infatti costruito dagli Italiani nel periodo tra il 1877 e il 1883. Purtroppo fu edificato con una tecnica che non era più al passo con i tempi e soprattutto con la potenza dei nuovi obici.

La sua vita fu talmente breve che tra il 1909 e il 1910 fu usato come bersaglio dagli stessi italiani per testare i nuovi cannoni.

Ora giace abbandonato e le sue mura recano ben visibili i segni dell’inefficacia della sua struttura rispetto ai cannoneggiamenti. É estremamente affascinante quanto davvero semplice da visitare ed è possibile entrarvi sia da ciò che rimane del vecchio ponte levatoio, sia dal lato opposto attraverso un’enorme fenditura nelle mura perimetrali effetto dei colpi di cannone.

Anche se è facilmente visitabile, sicuramente NON è assolutamente un luogo consono nel quale portare dei bambini o dei ragazzi perché in diversi punti ci sono muri che finiscono nel vuoto senza ovviamente protezione di sorta.

Nota bene: fate attenzione salendo la brevissima strada sterrata che porta dalla diga al forte e che si percorre a piedi. Quando io sono salito ho avuto la fortuna di vedere ben due splendide vipere. Ovviamente se non mettete le mani in luoghi e modi inopportuni e fate un po’ di rumore con un bastone, non comportano alcun pericolo, ma anzi sono bellissime da ammirare nei loro incredibili colori e movimenti.

 

 

Geolocalizzazione: 45°13’27.366″ N 6°56’17.922″ E

Obiettivo: 90 mm. su 24-105 mm.

Tempo: 1/640

Diaframma: f/4

ISO: 100

Paesaggi - Francia - Rodano Alpi - Monginevro
Paesaggi - Italia - Langhe - Monforte d'Alba

Andare per Langhe in pieno inverno.

Fotografare le Langhe è facile? Dipende

Trovare punti interessanti per qualche foto non è scontato.

Le Langhe. Il solo nome identifica una zona conosciuta in tutto il mondo per la sua profonda bellezza. Ma, per fotografarla, bisogna imparare a osservare con attenzione.

Un sabato invernale come tanti, non sapendo cosa fare decido di andare a fare un giro nelle Langhe perché è da tanto tempo che non scatto una foto e ho voglia di rilassarmi qualche ora girovagando senza meta in cerca di qualche composizione interessante.

All’andata percorro la strada che da Monchiero porta a Monforte d’Alba, ma mi sembra di non trovare spunti particolarmente piacevoli. Trascorro la giornata spostandomi tra queste terre meravigliose osservando la foschia che copre in buona parte la pianura verso le Alpi che invece svettano bellissime nell’aria che, a quell’altezza, è perfettamente tersa.

Verso tardo pomeriggio percorro la stessa strada al contrario pensando di spostarmi verso un paese vicino, ma dietro una curva scorgo un punto bellissimo che all’andata, girato nel senso opposto, non avevo potuto vedere.

Controllo con l’app il punto e l’ora esatti in cui il sole tramonterà, inizio a montare l’attrezzatura e, come sempre, inizio ad aspettare. Realizzerò sette inquadrature da tre scatti cadauna da lavorare in HDR.

L’attesa mi regalerà un tramonto meraviglioso tra i filari delle viti e l’orizzonte delle Alpi.

 

 

Geolocalizzazione: 44°34’58.8074″ N 7°56’34.7857″ E

Obiettivo: 28 mm. su 24-105 mm.

Tempo: da 1/125 a 1/500

Diaframma: f/8

ISO: 500

Paesaggi - Italia - Langhe - Monforte d'Alba
Paesaggi - Italia - Lago di Malciaussia

Ci vuole tantissima pazienza.

La pazienza non è la virtù dei forti. É la virtù dei fotografi.

Mai demoralizzarsi, ma perseverare sempre.

Domenica 21 giugno 2020. Io e le mie due compagne Tristezza e Solitudine ci svegliamo tardi e molto svogliati. Che noia. Che fare per passare la domenica?

Ci consultiamo rapidamente e decidiamo in perfetto accordo di andare a fare qualche foto al Lago di Malciaussia relativamente vicino a Torino e decisamente carino. Ormai è tarda mattinata e partiamo sotto il sole di una splendida giornata estiva.

Arrivati all’ultima borgata prima della salita finale che porta al lago troviamo una pattuglia dei Carabinieri che sbarra la strada; Quale sarà il problema? La strada è chiusa perché al lago è arrivata troppa gente e non c’è assolutamente posto per parcheggiare. Cribbio in tre non ci avevamo pensato. Che fare? Semplice: fermarsi nella borgata a mangiare un buon piatto di polenta. Offro io.

Due ore dopo (attesa infinita causa troppi clienti) la strada è riaperta e in un attimo arriviamo a destinazione, ma è una follia. Ovunque persone accalcate lungo le sponde del lago peggio che Rimini a ferragosto e allora, dopo aver parcheggiato, mi incammino verso la borgata a monte dove mi fermo a fare una piacevolissima chiacchierata con un abitante. Ma ovviamente di fotografare neanche a parlarne.

A metà pomeriggio però arriva un alleato duro e puro a darmi una mano: un vento fortissimo e gelido che spazza violento la superficie dell’acqua. É fatta, in poco più di mezz’ora il lago è deserto. Wow, ci siamo.

Ma c’è ancora un problema, a quell’ora la luce non è certamente bella e allora non rimane che una cosa da fare: aspettare in macchina visto il gran freddo. Non cinque minuti, ma circa un paio di ore, ma per quanto lunghe ne varrà la pena.

Al tramonto il vento cessa improvvisamente, l’acqua diventa uno specchio perfetto e dopo essere entrati nell’ora blu si accendono le poche luci delle borgata e di una baita vicino a me.

Addirittura nel cielo compare una piccola nuvola e sulla montagna la luce di alcuni escursionisti che scendono lungo il sentiero.

Io con il mio cavalletto e la macchina foto sono l’unico a godermi un simile dono che mi è stato fatto.

Me ne rendo conto e resto quasi senza fiato.

Durante il viaggio di ritorno io e Solitudine eravamo felici di questa incredibile esperienza.

Tristezza, dal momento del piatto di polenta, non si è più fatta vedere. Mah.

 

 

Geolocalizzazione: 45°45’40.7303″ N 6°59’15.9608″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm.

Tempo: 75″

Diaframma: f/7,1

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Lago di Malciaussia
Paesaggi - Italia - Pré-Saint-Didier

Tanta, tanta pioggia.

Quando il meteo cambia i programmi.

Preventivare non serve sempre.

I giorni scorrono nell’attesa del workshop di fotografia naturalistica e le aspettative crescono. Foliage, colori caldi, cieli limpidi con nuvole attraenti. Quante aspettative! Ma il meteo non è d’accordo e all’ultimo impone le sue regole.

Giorni di telefonate con il nostro insegnante per il workshop atteso e desiderato da mesi. Aperto o chiuso causa Covid? Si va o no? Quanto farà freddo a ottobre?

La fantasia corre a ciò che oggettivamente ci dovrebbe accogliere: la natura splendida della Valle D’Aosta, i colori dell’autunno, composizioni estremamente varie e ultimo ma non ultimo, lezioni di scatto all’alba come al tramonto e poi sessioni notturne per le stelle. Spunti quasi infiniti per mettere in pratica nelle migliori condizioni le nozioni apprese.

Ma dal primo giorno il meteo decide diversamente e regala pioggia a catinelle. Più in alto, al lago di Verney fotograferemo addirittura sotto una nevicata. Il sole si farà vedere solo per pochi minuti.

Allora non rimane che cercare di fotografare lo spettacolo dei torrenti che si gonfiano rapidamente e di rappresentare il freddo (tanto freddo!) che oggettivamente faceva.

 

 

Geolocalizzazione: 45°45’40.7303″ N 6°59’15.9608″ E

Obiettivo: 24 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 1,5″

Diaframma: f/4

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Pré-Saint-Didier
Paesaggi - Italia - Lago Rosset

Una notte a fotografare le stelle.

Una notte a tentare i primi scatti di fotografia alle stelle.

Senza fiato, con lo sguardo rivolto al cielo, stregato da tanta bellezza.

Con alcuni compagni di corso a mettere in pratica le lezioni impartite nel tentativo, non facile, di ottenere uno scatto accettabile.

La montagna è un ambiente affascinante già durante il giorno, ma durante la notte può rapidamente assumere un’atmosfera davvero magica.

Sopra il lago del Nivolet, c’è uno dei migliori spot per fotografare le stelle in quanto l’inquinamento luminoso è tra i più bassi in tutto il Nord Italia e quindi si crea l’opportunità per scattare nelle migliori condizioni possibili.

Trovarsi con poche persone in piena notte in alta montagna nel buio rotto solo per pochi istanti dalle deboli luci rosse delle lampade che si posizionano in fronte, è un’emozione incredibile.

I colori del cielo stellato vengono enfatizzati dall’aria assolutamente tersa e anche in piena estate e sembra quasi di poter accarezzare le stelle allungando la mano verso l’alto.

Con gli occhi e l’anima incantati da quello spettacolo incredibile che ti ritrovi sopra la testa, cominci a comprendere il significato del termine Infinito e non vorresti mai tornare a casa.

 

 

Geolocalizzazione: 45°29’2.759″ N 7°8’26.5654″ E

Obiettivo: 12 mm. su 12-24 mm.

Tempo: 461″

Diaframma: f/4

ISO: 4000

Paesaggi - Italia - Lago Rosset
Paesaggi - Francia - Étretat

L’ora blu dà spettacolo.

L'ora blu permette scatti molto diversi da quelli usuali. Soprattutto quando il vento forte e il mare mosso giocano a rincorrersi.

Mai arrendersi, anche quando si è stanchi. In quel momento potrebbe arrivare la scatto da ricordare a lungo.

Étretat è una cittadina bellissima, cinta su due lati da scogliere alte quanto spettacolari e quindi interessanti per un fotografo. Anche parecchi minuti dopo che il sole è tramontato.

La prima tappa del mio viaggio in Normandia è stata questa piccola città ed è stato facile perdermi a girovagare per l’intero giorno sulla sommità delle sue scogliere dalle quali si gode di una vista davvero incredibile.

Poi nel pomeriggio ho visitato la parte abitata e infine, ormai stanco, mi sono dedicato alla sua spiaggia.

Il tramonto era già iniziato e mi sono seduto ad ammirare il vento e il mare che stavano rapidamente montando da Nord Est.

Solo quando ormai il sole era calato da tempo mi sono accorto dello spettacolo offerto dalla Falaise d’Amont.

Infatti il mare oltre la scogliera frangeva impetuoso, mentre a ridosso pur rimanendo sferzato dal vento, le onde erano molto basse e quindi il contrasto notevole.

Ero davvero stanco, ma ho rimontato il cavalletto e con gli ISO al minimo ho giocato con il tempo di scatto molto lungo.

Ho così ottenuto questa foto alla quale sono molto affezionato. A quel punto ho risposto l’attrezzatura con il cuore felice.

 

 

Geolocalizzazione: 49°42’34.9507″ N 0°12’12.5731″ E

Obiettivo: 300 mm. su 70-300 mm.

Tempo: 41″

Diaframma: f/9

ISO: 100

Paesaggi - Francia - Étretat
Paesaggi - Francia - Barneville

Barneville. La serenità di un pomeriggio estivo.

A volte nei luoghi meno frequentati dai turisti, verso la fine di una giornata estiva, la sensazione di pace che si può provare è semplicemente meravigliosa.

Spiagge a perdita d'occhio ai lati di un promontorio.

Lungo la meravigliosa costa della Normandia si alternano alte scogliere con spiagge lunghissime la cui vista dona un’incredibile senso di pace.

La scorsa estate, passeggiando per le strade di Honfleur, ho notato sulla porta di un negozio una locandina che inviata a visitare il faro di Cateret.

Dopo una rapida verifica tra il navigatore e gli orari di apertura del sito ho deciso di andarlo a visitare; adoro i fari e siccome non è così scontato incontrarne di aperti al pubblico, non mi sono fatto sfuggire l’occasione.

Giunto sul posto però il mio sguardo è rimasto affascinato dal paesaggio che si estende su entrambi i lati della punta sulla quale è stata edificata la struttura.

Dal camminamento posto in cima al faro si nota in particolare poco a sud est la lunghissima spiaggia che si snoda davanti alla cittadina di Barneville.

I colori della scena erano splendidi: il giallo della sabbia, il verde delle colline, il grigio chiaro e il bianco delle case, l’azzurro del cielo e del mare, uniti in un’unione quasi perfetta; la luce infine era distorta dal calore del sole.

Un attimo di serenità senza tempo.

 

 

Geolocalizzazione: 49°22’24.6947″ N 1°48’24.1115″ W

Obiettivo: 70 mm. su 70-300 mm.

Tempo: 1/640

Diaframma: f/9

ISO: 100

Paesaggi - Francia - Barneville
Paesaggi - Italia - Lago Verde

Il lago verde. Un luogo incantato.

Un lago incantato, dove non stupirebbe vedere apparire cavalieri, principesse e creature mitologiche.

Un bellissimo spazio dove lasciar correre la fantasia.

A pochi chilometri da Torino, nella Vallée Étroite nel comune francese di Névanche esiste un luogo davvero meraviglioso.

La zona, fino alla fine della seconda guerra mondiale, era territorio italiano ma da allora è territorio francese, anche se il percorso di accesso parte subito dopo il Melezet, frazione di Bardonecchia (TO):

Il nome è indicativo della zona, infatti la valle inizia con una strettoia e poi nel suo sviluppo, si apre a paesaggi ampi e caratterizzati da una ricca vegetazione. La sua particolarità è anche la grande varietà di pendenze, di forma del fondovalle, di flora, del corso del piccolo torrente che l’attraversa. Di conseguenza sia in estate che in inverno, il flusso di turisti in certi giorni può diventare davvero importante.

Sia in estate che in inverno si possono raggiungere due rifugi dove abbandonarsi a lauti pranzi o cene.

Subito dopo i rifugi due diversi e comunque facili percorsi (uno più diretto e l’altro costituito da una strada sterrata), risalgono la valle dentro meravigliose pinete. Ad un certo punto, dopo una deviazione, le due tracce si uniscono in un sentiero ripido quanto breve. Al culmine di questo tratto appare, inaspettata, una piccola conca piuttosto scoscesa, che ospita il meraviglioso Lago Verde che si intravvede tra i rami nella parte bassa del bosco.

Il paesaggio è magico e se si ha la fortuna di arrivarci quando non ci sono troppi turisti, la fantasia corre immediatamente alle favole che raccontano di cavalieri, dame e luoghi incantati.

Questo piccolo specchio è sempre di una trasparenza assoluta tanto che le numerose trote che vi nuotano sembrano sospese nell’aria. Inoltre è caratterizzato dai tronchi di molti alberi che vi sono crollati dentro, ma, soprattutto, dall’incredibile tonalità verde che lo contraddistingue e che gli da il nome. Il colore è dovuto alla presenza di una specifica alga, che gli dona sfumature davvero uniche e incredibili.

La dominante verde è così forte che in determinati momenti della giornata i riflessi dell’acqua sulle sponde del lago cambiano addirittura la tonalità della luce dell’immediato sottobosco che un lungo tempo di scatto mi ha permesso in parte di evidenziare.

Fantasia e realtà si fondono per una gita alla portata di chiunque in un luogo imperdibile a poca distanza dal centro di Torino.

 

 

Geolocalizzazione: 45°4’46.8407″ N 6°36’54.7757″ E

Obiettivo: 38 mm. su 24-120 mm.

Tempo: 46″

Diaframma: f/11

ISO: 100

Paesaggi - Italia - Lago Verde
Paesaggi - Francia - Carteret

Caldo. Tanto caldo.

In un tardo pomeriggio, i raggi del sole caldissimo giocano con la sommità del faro.

In pochi metri quanta differenza.

Mi affascina il modo in cui zone con diverse temperature dell’aria riescano a modellare e addirittura distorcere la luce con effetti molto diversi.

Nella quiete di un pomeriggio estivo ho ammirato l’incredibile spettacolo della luce che riflettendosi sul caldo pavimento in pietra della passerella della torre del faro di Carteret in Normandia, distorceva in modo chiarissimo la percezione delle barre del mancorrente di protezione della stessa.

Incredibilmente, pochi metri più in alto, la cupola del faro appariva perfettamente nitida, forse grazie a un anelito di brezza.

L’obiettivo alla massima apertura, ha permesso di ridurre al minimo la profondità di campo nel tentativo di “estrarre” questo particolare curioso mentre il controluce ha eliminato le poche possibili distrazioni da questo strano soggetto.

La percezione di pace e di serenità di quel caldo pomeriggio mi pare ancora percepibile e piacevole insieme alla sensazione di estate.

 

 

Geolocalizzazione: 49°22’25.488″ N 1°48’22.943″ W

Obiettivo: 116 mm. su 70-300 mm.

Tempo: 1/200

Diaframma: f/4,5

ISO: 100

Paesaggi - Francia - Carteret
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